Mentre a Milano viene avviato il primo progetto italiano di utilizzo didattico dei Google Glass in ambito clinico, un canale YouTube ospita discussioni e tavole rotonde sull’esplorazione delle opportunità dell’utilizzo di dispositivi wearable in medicina.
Kathi Brown è una social media evangelist americana attiva nel settore healthcare e creatrice degli Health Care Hangouts: una serie di dibattiti sull’utilizzo dei social media e delle nuove tecnologie in medicina, trasmessi in streaming su YouTube.
Nel maggio del 2013 viene selezionata da Google come beta tester (Glass Explorer) per i Google Glass. Da questa esperienza nasce la sua idea di creare all’interno del proprio canale YouTube uno spazio dedicato al dispositivo wearable di Google, che ospita le opinioni di medici, sviluppatori e professionisti del ramo sanitario. Al canale YouTube si affianca una community da cui frequentemente nasce l’ispirazione per gli argomenti dibattuti in video.
I primi utilizzi per i Google Glasses saranno di ordine didattico e/o consultivo, almeno per quanto riguarda medici e chirughi. Le prospettive immediate più interessanti sono invece quelle di accesso alle informazioni da parte del personale (la possibilità di non dover toccar nessuna superficie per accedere alle informazioni di un paziente permette notevoli risparmi in ordine ai tempi ed ai costi di igienizzazione).
Le prime difficoltà incontrate dagli sviluppatori dei Glass consistono nel non disporre di un vero e proprio hud per realtà aumentata: non essendo lo schermo al centro del punto di vista dell’utilizzatore, non può essere utilizzato per sovrapporre un layer virtuale che collimi perfettamente con la realtà.
Ulteriore problema è quello della privacy. Google non vuole dati clinici sui propri server, quindi gli sviluppatori interessati ad applicazioni che gestiscano tali dati non possono usare le API di Google (che implicherebbero il passaggio di dati clinici sensibili attraverso i server di Mountain View) bensì quelle di terze parti ed ovviamente fare in modo che i dati restino all’interno della rete dell’ospedale.