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La Liguria e le prospettive della programmazione regionale 2014-2020.

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Si è tenuto lunedì 21 al Palazzo della Borsa di Genova  il convegno “I Poli di Ricerca ed Innovazione e le Politiche in materia di R&I nella programmazione 2014-2020”, organizzato dalla Regione Liguria per per presentare le linee di indirizzo e di sviluppo dei Poli di Ricerca ed Innovazione liguri nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014-2020.

L’apertura dei lavori è stata affidata all’Assessore per lo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli, che ha sottolineato l’esperienza positiva della Regione con i Poli di Innovazione e l’indirizzo dominante verso lo sviluppo della propensione agli investimenti nel settore ricerca ed innovazione, introducendo l’analisi dettagliata di Cristina Battaglia (Dirigente Regione Liguria, settore Ricerca, Innovazione ed Energia) sull’attività dei Poli Innovativi regionali liguri nell’ultimo settennato. Dai dati raccolti sono emersi come punti di forza la capacità dei Poli di sviluppare e coordinare nuovi progetti di ricerca ed innovazione, di sviluppare azioni a carattere formativo e la buona qualità dell’attività di trasferimento tecnologico per il collegamento dei centri di ricerca con le imprese, mentre ancora critici rimangono gli aspetti di debolezza finanziaria e forte dipendenza dai finanziamenti FESR (dovuti principalmente al modello organizzativo della Società Temporanea di Scopo scelto per i Poli) e la carenza di infrastrutture adatte a stimolare ulteriori investimenti in ricerca, nonchè la difficoltà di emergere nell’ambito di piattaforme e network di livello nazionale ed internazionale. A queste criticità si aggiunge il momento di congiuntura economica sfavorevole che limita la capacità dell’investimento in ricerca delle PMI, che compongono una parte essenziale del tessuto imprenditoriale collegato ai Poli Innovativi. Per contro la nuova programmazione regionale 2014-2020, già approntata sul modello di smart specialisation strategy ispirata da Horizon 2020, rappresenta per i Poli stessi l’opportunità per rafforzare la propria funzione di strumenti di interfaccia e middle governance della Regione Liguria.

Emanuele Fidora, direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del MIUR ha descritto i meccanismi di concertazione di una strategia condivisa Stato-Regioni che abbia l’obiettivo  di individuare le infrastrutture di ricerca più rilevanti a livello nazionale e regionale e di impostare attraverso questi criteri la destinazione di finanziamenti alle stesse, precedendo tre interventi che hanno illustrato l’esperienza di altre tre regioni italiane (Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) nel settore innovazione: rispettivamente Marco Baccan (Finlombarda: “Trasformazione dell’approccio da verticale a orizzontale per settori di competenza”), Roberto Moriondo ( ‎Direttore della Direzione Innovazione, Ricerca, Università e Sviluppo Energetico Sostenibile della Regione Piemonte: ” Le parole chiave sono competenza e specializzazione, il problema più grave i tempi di attuazione delle politiche di innovazione”) e Leda Bologni (Aster: “E’ necessario sostenere le singole imprese con iniziative di sistema che arricchiscano il territorio nella sua complessità”) hanno costruito un quadro complessivo delle attività a sostegno dell’innovazione svolte dalle regioni di appartenenza, fornendo spunti di riflessione ed elementi di contatto tra le varie esperienze.

In chiusura Gabriella Drago, direttore generale del Dipartimento Sviluppo Economico Regione Liguria, ha presentato la struttura della Programmazione Regionale 2014-2020 per la Liguria, soffermandosi in particolare sui risultati attesi per ogni obiettivo tematico individuato dal programma: l’incremento di attività innovativa delle imprese,il rafforzamento del sistema innovativo regionale, la promozione di nuovi mercati per l’innovazione e l’aumento dell’incidenza del portafoglio di specializzazioni innovative ad alto valore aggiunto in contesti applicativi ad alta intensità di conoscenza (Obiettivo Tematico 1: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione), la digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione dei servizi digitali pienamente interoperabili della Pubblica Amministrazione offerti a cittadini e imprese (Obiettivo Tematico 2: migliorare l’accesso alle TIC nonchè l’impiego e la qualità delle medesime), promuovere la competitività delle PMI (Obiettivo Tematico 3), sostenere la transizione verso un’economia a bassa emssione di carbonio in tutti i settorie (Obiettivo Tematico 4), ridurre il rischio idrogeologico e di erosione delle coste (Obiettivo Tematico 5: clima e rischi ambientali)

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